- FAI ATTENZIONE A COME PARLI...

FAI ATTENZIONE A COME PARLI
"Fai attenzione a come pensi e come parli,
perchè può diventare reale..."
 (San francesco d'Assisi)


E' il nostro pensiero a creare la realtà.
Questo emerge dagli ultimi studi di fisica quantistica.  Uno dei suoi esperimenti emblematici dimostra che


un flusso energetico proiettato attraverso uno schermo, forma dietro lo stesso delle forme d'onda e che queste cambiano forma con la sola presenza di un osservatore.
Tutti noi siamo osservatori della nostra realtà e la mutiamo per il fatto stesso di osservarla. Questo, di conseguenza, significa che la realtà, potrebbe essere infinitamente diversa, in relazione agli infiniti possibili osservatori e modi di guardare.
La realtà, dunque, dipende da come noi la osserviamo .
Per usare una metafora, la realtà è come uno specchio.
Quello che vediamo nella realtà davanti a noi, nello specchio, siamo noi stessi, ovvero quello siamo, che pensiamo e che diciamo.
Quello che vediamo fuori è quello che abbiamo dentro.
Quello che abbiamo dentro si materializza fuori.  I nostri pensieri diventano emozioni. Le nostre emozioni diventano parole. Le parole diventano realtà.
Nel momento in cui pensiamo, parliamo, desideriamo, soffriamo, gioiamo, ecc., noi stessi, seppur di solito in modo inconscio e spesso casuale, creiamo delle strutture energetiche intorno a noi e diamo vita alla realtà.

Bene, bellissimo, utopico... penseranno molti di voi.
Se è vero che i pensieri e le parole hanno un effetto sulla realtà, dimostralo scientificamente!
Non lo faccio io, ma vi cito gli studi di eminenti scienziati, i quali, per testare la capacità dei pensieri e delle parole di plasmare la materia, hanno utilizzato l'elemento naturale ideale da studiare, in quanto capace di rispondere facilmente e visibilmente a sollecitazioni fisiche e non fisiche, le molecole di acqua.
Il nostro organismo è costituito per il 72% di acqua, un dato che non bisognerebbe trascurare e che, guarda caso, coincide sorprendentemente con la percentuale di distribuzione dello stesso elemento nei mari, negli oceani e nelle acque circolanti del nostro pianeta.
Così come l'acqua può rispondere ed immagazzinare energie meccaniche, quali l'alta temperatura o il congelamento, essa ha la capacità di "immagazzinare" diversi tipi di energie, sia di natura benefica che nociva.
La teoria che l'acqua possa immagazzinare informazioni e' alla base dell'omeopatia. Infatti, nella preparazione dei rimedi omeopatici, dosi piccolissime della sostanza, che ha causato il disturbo, vengono messe in contatto con le molecole dell'acqua, tramite agitazione, e diluite ed agitate ancora tante volte fino a che il componente attivo non diviene reperibile neanche in tracce. Anzi, più e' alta la diluizione, più e' potente l'effetto del preparato omeopatico, eppure è improbabile che contenga una sola molecola della sostanza originale, ma la sola informazione su di essa.........

Jean Pagot fece un test sorprendente. Una bottiglia d'acqua venne posta davanti ad uno schermo della TV, mentre trasmetteva immagini di sangue, sesso, stupro, violenza... Quest'acqua,  bevuta di sera, procurava ai bevitori incubi violenti ed essi restavano turbati psichicamente per parecchi giorni.

Grad fece altri studi facendo tenere in mano dell'acqua a pazienti psichiatrici; quella stessa acqua fu poi usata per trattare i semi d'orzo. Fu interessante constatare che l'acqua "caricata", da pazienti gravemente depressi, aveva l'effetto contrario di quello con acqua tenuta in mano da "guaritori", abbassando il tasso di crescita dei semi.

A titolo dimostrativo, vi cito degli esperimenti che ho trovato online , utilizzando dei bicchieri di plastica trasparente, riempiti per metà di acqua distillata.
In particolare, in questo contesto è d'interesse, sulla stessa scia di quelli di Emoto con la preghiera, che vedremo sotto, l'esperimento 4, eseguito con praticanti Reiki, che hanno canalizzato le energie terapeutiche conosciute con il temine "Reiki" sul bicchiere. La congelazione dell’acqua evidenzia una struttura a forma di vortice.


Aiutato  dal biochimico Lee H. Lorenzen, il professor Masaru Emoto, ricercatore internazionale, ha ottenuto fama mondiale per aver dimostrato  "visivamente" l'effetto di fattori esterni sull'acqua.  I suoi studi sono stati pubblicati in diversi libri della stessa collana, intitolati Messages from Water (Messaggi dall'Acqua), che hanno venduto oltre tre milioni di copie a livello internazionale e sono stati tradotti in venti lingue.  Nel 2003, il Dott. Emoto ha creato un’organizzazione mondiale no-profit che si chiama “Acqua internazionale per la vita” alla quale ha dedicato la sua ricerca sull’acqua finalizzata alla pace nel mondo.

Masaru Emoto prendeva dell'acqua distillata, o acqua di sorgente o acqua di città e la sottoponeva a stimoli diversi: parole, suoni, musica, immagini, pensieri, preghiere, bambini.
Fatto questo, cristallizzava l'acqua a -4 gradi, sottoponendola a congelamento e, in questo stato, ne fotografava il risultato al microscopio.
Le foto dimostrano che l'acqua, cristallizzandosi, assume una forma armonica e geometrica, o al contrario, caotica o assente, in conseguenza al fattore cui è stato esposta.
In particolare, i campioni d'acqua di rubinetto di alcune città di tutto il mondo mostrano come, in molti casi, i cristalli spesso non riescano nemmeno a formarsi, indicando che spesso la qualità dell'acqua distribuita nella rete idrica delle città sia "spenta", senza vita.  Tuttavia, esponendo le stess acque a preghiere, essere riformavano cristalli bellissimi.
Per contro, i cristalli di alcune sorgenti o ghiacciai o laghi o fonti sacre, come quella di Lourdes, hanno geometrie di una bellezza straordinaria.
Ma il bello viene quando si espone l'acqua a parole scritte o pronunciate o simboli, tramite etichette applicate ai campioni. I cristalli "rispondono" manifestando geometricamente il contenuto intrinseco dei messaggi. Le parole positive come "amore", "grazie", "gratitudine", "gentilezza", "Anima",  etc,. sono bellissimi, mentre quelli delle parole negative non si possono nemmeno definire "cristalli"...


Verificando l'effetto delle parole sull'acqua, è normale chiedersi quale possa essere l'effetto sulla materia che contiene l'acqua e anche sul corpo umano, che la contiene per oltre il 70%. Questa curiosità probabilmente indusse il Dott. Emoto a verificare cosa potesse accadere alla materia con l'acqua e più nello specifico al riso, se esposta a stimoli positivi o negativi.
Prese 3 bicchieri ed in essi vi pose la medesima quantità di riso crudo e acqua. Per un mese, pronunciò verso un bicchiere parole d'amore, verso il secondo parole di odio, mentre il terzo lo ignorò completamente. Dopo un mese, il riso amato aveva avviato un processo di fermentazione e quindi di conservazione degli alimenti ed era bianco, mentre gli altri erano in parte ammuffito, quello ignorato e totalmente nero, quello odiato.

Io stessa ho voluto fare la prova, ma ho scelto il riso cotto, pensando di accellerare il processo e parole scritte piuttosto che pronunciate. Pensavo infatti che, pronunciando le parole, avrei potuto condizionare l'esperimento con il mio reale umore o anche con stimoli presenti nell'ambiente.
Ho scelto un elenco di espressioni negative tratte dal bullismo, dalla violenza psicologica, dal body shaming o da possibili litigi tra partner. A questo elenco ho fatto corrispondere le espressioni contrarie, che ho posto su un altro foglietto e ne ho fatto un terzo, con nulla scritto sopra.
Ho preso 3 barattoli perfettamente uguali, ci ho messo dentro il riso cotto in uguali porzioni. Li ho chiusi con carta di alluminio, per evitare i tappi e le scritte su di essi. Li ho chiusi in dispensa, in modo da evitare al massimo l'inquinamento esterno. Dopo 15 giorni ho scambiato la posizione dei barattoli. 
Ho fatto l'esperimento due volte.
La prima volta, avevo messo i foglietti con le parole scritte verso l'esterno (come se fosse stato il barattolo/riso a inviare quelle frasi) ed ho verificato il risultato dopo 30 giorni.
La seconda volta, avevo messo i foglietti con le parole scritte verso l'interno (come se fosse stato il riso stesso a ricevere quelle frasi) ed ho verificato il risultato dopo 22 giorni (perchè avevo scelto l'intervallo di tempo tra S. Valentino e la festa della donna).

Il primo esperimento, che troverete fatto anche da altre persone in rete, ma che io non riesco a postare perchè ho accidentalmente cancellato tutta la cartella dal pc, mi ha restituito risultati con differenze meno nette rispetto al secondo esperimento. Il riso con le parole positive era meno ammuffito rispetto agli altri due e quello ignorato lo era meno rispetto a quello odiato (cosa che mi aspettavo), ma tutti i barattoli, in qualche modo, avevano una parte prevalente di muffa ed un residuo bianco.
Perchè quando le parole andavano verso l'esterno i tre barattoli non avevano differenze così nette? La riflessione più banale che posso fare è che quando le parole si mandano fuori, verso l'esterno, si rivolgono agli altri, inevitabilmente colpiscono anche chi l'ha emesse, così, tutti i barattoli di riso erano stati esposti a tutti e tre i tipi di stimoli. Chi emetteva amore, però, si manteneva meglio, rispetto a al barattolo indifferente e soprattutto rispetto al barattolo negativo, che aveva la peggio.

A quel punto, non sò perchè, ma ho avuto l'intuito di girare l'etichetta verso l'interno e di fare un risotto più umido.

Dopo 22 giorni, quello che ho visto mi ha lasciata senza parole.
Non me lo aspettavo proprio e quindi, in nessuno modo, ho potuto condizionarne il risultato.

Le differenze tra i barattoli erano nette ed eclatanti!
Il riso con le parole positive era quasi totalmente integro, con pochissime macchie di muffa e più umido, invece gli altri due, in egual misura, avevano la parte superiore completamente ammuffita e la parte sotto ingiallita.
Incredibilmente, non c'erano differenze tra il riso odiato ed il riso ignorato.
Cosa vuole dire questo?
Per me vuol dire che, innanzitutto, se confronto questi risultati con i precedenti,

quando il rifiuto o l'indifferenza la rivolgiamo a noi stessi,
o viviamo in un ambiente intriso solo di questo,
gli effetti sono nefasti


e bastano anche solo 22 giorni, per farci "ammuffire". Inoltre, 



l'indifferenza fa male quanto l'odio.


Come spiego nel video, io credo che ciò dipenda dal fatto che sono due bisogni basilari per la sopravvivenza quello di essere riconosciuti (quindi non ignorati) come identità, e quello di essere accettati (quindi non rifiutati) come parte di una comunità. Infatti, un cucciolo di essere umano, deve passare molti anni prima che possa essere in grado di sopravvivere da solo, senza essere nutrito, sia fisicamente, che emotivamente. Da adulti, anche se diventiamo capaci di procurarci cibo autonomamente, abbiamo comunque bisogno di contatto emotivo e con l'avanzare dell'anzianità, si ritorna ad avere bisogno, anche di accudimento fisico. Mai come in questo anno di pandemia da Covid-19, abbiamo potuto rederci conto di quanto abbiamo bisogno di socialità e di appartenenza.


Provateci anche voi!
Fatelo con i vostri bambini, i vostri nipoti, o i vostri allievi, che apprenderanno così, sin da piccolissimi, il potere delle loro parole e dei loro pensieri. Fatemi sapere con un commento e taggatemi nei video, se li postate, così eventualmente posso fare un collage di tutti i video.


Se il nostro corpo è fatto al 75% di acqua e le parole hanno questo effetto sull'acqua, pensiamo all'effetto delle parole sull'acqua del nostro corpo e sulle nostre cellule...
Pensiamo al ruolo della preghiera e della meditazione, ma anche alla nostra responsabilità, sulla nostra vita e quella degli altri di coltivare e usare pensieri, parole e gesti positivi, di amore e gratitidine, piuttosto che negativi e nefasti...






"Un giorno un bambino litiga con la mamma che non vuole accontentarlo e,
 andato su tutte le furie, se ne va di casa sbattendo la porta.

Cerca conforto tra le montagne vicino casa.
Li c’è una gola stretta circondata da alte montagne.
Con tutta la forza grida pensando alla mamma: TI ODIO.
La sua voce ritorna come eco: TI ODIO TI ODIO TI ODIO..

Il bambino si spaventa e corre a casa a raccontare tutto alla mamma..
MAMMA MAMMA C’E’ QUALCUNO LA’ CHE MI HA GRIDATO TI ODIO!!!
La mamma lo riporta tra le montagne e lo invita a gridare TI AMO .
Lui lo fa immediatamente e la montagna risponde: TI AMO TI AMO TI AMO..

Vedi caro figliolo, quello che senti tra le montagne,
 altro non è che la tua voce interiore.
Tu senti e percepisci ciò che tu stesso hai dentro ed che hai pronunciato,
si chiama  eco e ti rimanda indietro ciò che pensi e che fai e dai…" 

Commenti

  1. Buongiorno. Mi spiace molto di non aver potuto vedere alcuna foto né video.

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  2. Buongiorno, dispiace anche a me che i link non fossero buoni e non si vedessero le informazioni. La ringrazio tantissimo di avermelo fatto notare. Cercherò quanto prima di porvi rimedio. Tra l'altro, stavo pensando di fare proprio un video in cui io stessa faccio l'esperimento col riso. Grazie ancora.

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